Maurizio Donadoni in “Carissimo Pier Paolo...”, un recital su frammenti di Pier Paolo Pasolini, conclude gli appuntamenti che il Teatro Vascello di Roma ha voluto dedicare in questa stagione teatrale a Pier Paolo Pasolini, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo, e che ha visto alternarsi sul palcoscenico Maddalena Crippa con "La Poesia di Pier Paolo Pasolini" (10 dicembre 2012), Caterina Venturini con "Nessuna Pietà per Pasolini" di Maccioni, Rizzo e Ruffino (11-20 gennaio 2013), Antonello Fassari con "La Ricotta" (25-27 gennaio 2013), Fabrizio Gifuni con "'Na specie de cadavere lunghissimo" (29 gennaio – 3 febbraio 2013), Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco con "Un'amicizia in versi - Attilio Bertolucci – Pier Paolo Pasolini" (4 febbraio 2013).
Lunedì 25 marzo, alle ore 21:00, Maurizio Donadoni, accompagnato dal musicista jazz Nicola Alesini, presenta una cavalcata in cinque tappe nella vita e nei testi di Pasolini. Dei flash delle opere più o meno note. Dagli esordi “friulani” ai romanzi “romani”. Dalle interviste, alle lettere indirizzate agli amici, dai diari alle rubriche dei giornali. Dai ricordi dei set cinematografici agli stralci dai processi. Dai verbali di polizia, alle perizie psichiatriche, ai referti autoptici, ai nuovi films da girare, messi in cantiere pochi giorni prima di essere assassinato. Brandelli di vita e poesia che emergono , affondano e riemergono, tra onde di suoni, in un continuo “rimando all'improvviso” tra parole e musica... che Pasolini considerava “l'unica azione espressiva /forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà.”
Non è la prima volta che Donadoni si cimenta nella recitazione di opere Pasolini. Infatti, per esempio, nel 1986 fece un’interpretazione in “Bestia da Stile” di P. P. Pasolini che gli fruttò un Premio Speciale IDI.
In "Carissimo Pier Paolo..." l'attore-autore Donadoni ricostruisce un percorso nella vita e nelle opere del noto scrittore, in un gioco di rimandi che avvicina e mette a fuoco l'uomo, l'intellettuale, il poeta, il cineasta, il romanziere, il viaggiatore, il tifoso del Bologna nonchè calciatore in proprio... alcune, insomma, tra le tante sfaccettature di cui la "gemma" Pasolini si componeva. Un avvicinamento per vie laterali che sfiora e utilizza materiali in prosa e poesia, documenti visivi, scritti poco noti, curiosità biografiche, lettere e testimonianze di amici, brevi di cronaca, referti di polizia, recensioni, risposte ai lettori, reportage, sopralluloghi, perizie psichiatriche... in modo da comporre un ritratto trasversale, più libero e meno "ufficiale". Un'immersione nel ricco tormentato curpus pasoliniano, diviso in cinque capitoli, dalle prime esperinze friulane, all'impatto con Roma, dal cinema al teatro, dal viaggio in India con Moravia agli ultimi scritti profetici di "Petrolio", passando per gli infiniti processi, gli attacchi d'ulcera, le lettere a Silvana Mangano, Anna Magnani, Maria Callas, le interviste a Ezra Pound e, perchè no?, le amate partitelle di pallone dove, mezzala col soprannome di "Stukas", Pasolini, come nell'arte, si buttava anima e corpo, così come nella vita.
Ad accompagnare questo fiume in piena di vita, ci sarà l'esecuzione dal vivo di musiche composte dal jazzista Nicola Alesini, noto sassofonista con cui Maurizio Donadoni aveva già collaborato in "L'annaspo" e in "Canto della rosa bianca" (quest'ultimo testo, scritto dallo stesso Donadoni).